A me toole piacque molto..
Ora di pierre michon “vite minuscole”
E riesco ad ascoltare solo komeda mentre leggo
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Moderatori: sirius, Pino, divin gallo
betta76 ha scritto:A me toole piacque molto..
Ora di pierre michon “vite minuscole”
E riesco ad ascoltare solo komeda mentre leggo
betta76 ha scritto:Io riesco anche a prendere il sole, fumare, mangiare, bere e respirare
betta76 ha scritto:Sarà per quello che riesci ad andare così spedito.. io per non essere troppo rapita e quindi diventare compulsiva riempio di scuse e distrazioni la lettura perché, l’ho già scritto, per me concludere un libro che mi piace è sempre brutto e tendo a posticipare la fine dell’idillio creato..
Sono troppo romantica ormai è noto anche oltreoceano
Rosencratz ha scritto:M. Gli ultimi giorni dell'Europa di Scurati. Terzo libro della trilogia su Mussolini.
u d' kkiù ha scritto:Anthony Burgess: "A Clockwork Orange"
Lettura rimandata per decenni temendo lo slang dei "drughi" fosse troppo complesso da affrontare in originale. Invece si entra in un mondo parallelo, comprensibile e paradossalmente godibile perché iterato all'eccesso (come il lavaggio del cervello a cui è sottoposto il protagonista).
Fondamentale.
Beniaminus de Tudela ha scritto:u d' kkiù ha scritto:Anthony Burgess: "A Clockwork Orange"
Lettura rimandata per decenni temendo lo slang dei "drughi" fosse troppo complesso da affrontare in originale. Invece si entra in un mondo parallelo, comprensibile e paradossalmente godibile perché iterato all'eccesso (come il lavaggio del cervello a cui è sottoposto il protagonista).
Fondamentale.
Regge il confronto con il film di Kubrick?
Se non erro il finale è completamente diverso.
u d' kkiù ha scritto:Beniaminus de Tudela ha scritto:u d' kkiù ha scritto:Anthony Burgess: "A Clockwork Orange"
Lettura rimandata per decenni temendo lo slang dei "drughi" fosse troppo complesso da affrontare in originale. Invece si entra in un mondo parallelo, comprensibile e paradossalmente godibile perché iterato all'eccesso (come il lavaggio del cervello a cui è sottoposto il protagonista).
Fondamentale.
Regge il confronto con il film di Kubrick?
Se non erro il finale è completamente diverso.
Il film di Kubrick (non sono un suo estimatore) l'ho visto tre volte. La prima non mi è piaciuto per niente (tranne l'inizio e le cromie psichedeliche); le altre due l'ho apprezzato di più (tanti piccoli particolari intriganti, anche se la seconda parte rimane, per i miei gusti, ancora troppo lenta).
Il libro è semplicemente geniale (ed è Kubrick che semmai non regge il paragone). Il finale della pellicola è quello dell'edizione americana, cioè espunta dell'ultimo capitolo. L'editore USA (stranamente per i canoni susseguenti) non voleva un finale consolatorio e quindi troncò con il penultimo capitolo (che, a mio parere, ci sta pure bene), ma nell'ultimo (ovvero nella versione originale di Burgess) la situazione si contro-ribalta (e pure questo è meritevole di applausi).
Tralascio di sottolineare che l'autore britannico aveva pianificato una divisione del romanzo in tre parti, suddivise ognuna in precisamente 7 capitoli, per avere una precisa simmetria... epperò queste sono finezze da Scrittori (con la S maiuscola).
Beniaminus de Tudela ha scritto:u d' kkiù ha scritto:Beniaminus de Tudela ha scritto:u d' kkiù ha scritto:Anthony Burgess: "A Clockwork Orange"
Lettura rimandata per decenni temendo lo slang dei "drughi" fosse troppo complesso da affrontare in originale. Invece si entra in un mondo parallelo, comprensibile e paradossalmente godibile perché iterato all'eccesso (come il lavaggio del cervello a cui è sottoposto il protagonista).
Fondamentale.
Regge il confronto con il film di Kubrick?
Se non erro il finale è completamente diverso.
Il film di Kubrick (non sono un suo estimatore) l'ho visto tre volte. La prima non mi è piaciuto per niente (tranne l'inizio e le cromie psichedeliche); le altre due l'ho apprezzato di più (tanti piccoli particolari intriganti, anche se la seconda parte rimane, per i miei gusti, ancora troppo lenta).
Il libro è semplicemente geniale (ed è Kubrick che semmai non regge il paragone). Il finale della pellicola è quello dell'edizione americana, cioè espunta dell'ultimo capitolo. L'editore USA (stranamente per i canoni susseguenti) non voleva un finale consolatorio e quindi troncò con il penultimo capitolo (che, a mio parere, ci sta pure bene), ma nell'ultimo (ovvero nella versione originale di Burgess) la situazione si contro-ribalta (e pure questo è meritevole di applausi).
Tralascio di sottolineare che l'autore britannico aveva pianificato una divisione del romanzo in tre parti, suddivise ognuna in precisamente 7 capitoli, per avere una precisa simmetria... epperò queste sono finezze da Scrittori (con la S maiuscola).
Grazie mille davvero per la tua risposta esaustiva, che tra l'altro mi ha fatto venire una grande curiosità di leggere il libro.
Ho capito male oppure quando dici "in originale" intendi dire che hai letto il libro nella versione originale in inglese?
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