Apro proprio oggi questo topic approfittando di una notizia uscita sull' Ansa odierno :
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 87319.html
Per chi non conoscesse la sua storia....
http://www.zonedombra.com/casi-irrisolt ... ombra.html
18 novembre 1989. Il calciatore del Cosenza Donato (soprannominato Denis) Bergamini muore sulla statale 106 Ionica, all’altezza di Roseto Capo Spulico. Causa del decesso, suicidio: Denis si è gettato sotto le ruote di un tir da una piazzola di sosta dove aveva parcheggiato la sua auto, una Maserati biturbo bianca. Con lui c’è Isabella Internò, la sua (ex) ragazza. La morte di Bergamini però non è limpida. Ci sono delle cose che non quadrano nella vicenda.
Innanzitutto, le cause del suicidio. I familiari non hanno mai visto il motivo di un gesto simile, visto che descrivevano Denis come una persona solare e allegra, che stava vivendo un buon periodo. La conferma arriva anche dagli ex compagni di squadra, che descrivono come qualche giorno prima della tragedia Denis avesse tagliato tutti i loro calzini nello spogliatoio, gesto che certamente non fa pensare a una persona depressa e che sta meditando di togliersi la vita. In questo quadro idilliaco però ci sarebbe una crepa. Il padre di Bergamini, Domizio, racconta che mentre erano a cena tutti insieme, Denis si alza da tavola per andare a rispondere al telefono; pochi minuti più tardi è visibilmente sconvolto e con la fronte imperlata di sudore.
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Il padre allora gli chiede se va tutto bene, invitandolo a togliersi il maglione se ha caldo, ma Denis risponde che non è il caldo a farlo sudare, ma altre cose che il papà non può capire. Il giocatore da poco ha interrotto il fidanzamento con Isabella.
Le telefonate sembrano una costante nel racconto degli ultimi giorni di Denis. Michele Padovano, allora suo compagno di squadra, racconta di un’altra conversazione avuta in camera mentre la squadra era in ritiro. Anche in quel caso il copione è lo stesso: Denis riattacca, ma il suo sguardo è molto più che preoccupato. Prima di quest’episodio ce n’era stato un altro. Mentre la squadra era al cinema, Denis era stato ‘prelevato’ da tre persone, mai identificate, e portato via. Non si sa dove e perché.
È Isabella Internò il vero punto di domanda nelle ore che precedono il suicidio. La ragazza, in sede giudiziale, ha raccontato la sua versione, fino a questo momento l’unica, dell’incidente. Isabella parla di un Denis sconvolto, che le ha telefonato il pomeriggio pregandolo di accompagnarlo a Taranto per prendere un traghetto che lo portasse in Grecia. Il particolare è che dalla città portuale non ci sono navi che conducono nella penisola ellenica. La ragazza prosegue il suo racconto affermando che Denis farfugliava qualcosa a proposito dell’allontanarsi il più possibile da Cosenza, ma non poterle spiegare perché. I due arrivano anche a discutere animatamente, al punto che Donato ferma la macchina su una piazzola di sosta pregando Isabella di riportarla indietro e aggiungendo che lui avrebbe proseguito con l’autostop. Isabella si rifiuta. A quel punto, l’epilogo: Denis si lancia sotto le ruote di un tir. Epilogo sì, ma anche l’inizio delle stranezze sulla morte del calciatore.
Come detto, la presenza di Isabella non è chiara. Stando al racconto degli amici e dei familiari, Denis aveva lasciato la ragazza qualche mese prima. Ma Isabella era la sua fidanzata per amore? C’è chi dice di no. Isabella si sarebbe messa con il calciatore per volontà di Francesco Sprovieri, un pregiudicato calabrese. Ma qual è la relazione tra Sprovieri, la Internò e Bergamini? Semplice: l’auto di Denis, ovvero la Maserati bianca biturbo. Il motivo è presto spiegato. Denis acquista, secondo alcuni gli viene imposta, l’auto dall’allora moglie del boss con tutti gli optional, compresi due doppio fondo nel quale trasportare droga a sua insaputa. Una delle ipotesi sulla morte di Denis è legata proprio a questo traffico: l’avrebbe scoperto e per questo sarebbe stato ‘pulito’, ovvero fatto fuori. Isabella, sarebbe stata invece il controllore delle spedizioni, messa al fianco di Bergamini dallo stesso Sprovieri.
Nel suo racconto di quella sera, Isabella ha affermato, dopo il suicidio, che aveva raggiunto un ristorante li vicino ‘Da Mario’, con l’aiuto di una persona che si sarebbe fermata e l’avrebbe accompagnata nel locale, da dove poi la ragazza ha lanciato l’allarme. La presenza del premuroso uomo non è confermata da nessuno, tant’è che dopo aver lasciato Isabella al ristorante l’uomo si sarebbe dileguato e mai più rintracciato. Un particolare che fa storcere il naso è che quella persona, per accompagnare Isabella, avrebbe lasciato una donna incinta in mezzo alla strada. Circostanza questa tutta da verificare.
Con il rapporto tra Isabella e Francesco Sprovieri si allarga quindi il cerchio di persone coinvolte nella morte di Denis Bergamini. Siamo solo all’inizio di interrogativi che a venti anni di distanza ancora non hanno una risposta.