Prima amichevole di un certo spessore per la squadra di Carboni. Valdes e Lipatin non hanno giocato per problemi fisici
Bari, la fatica annebbia le idee
Nessuna emozione e pochi lampi nel test col Portogruaro (C2)
MEZZANO DI PRIMIERO Forse sarebbe stato lecito attendersi qualcosa in più di un misero 0-0. Ma i carichi di lavoro di questi giorni, hanno condizionato, e come, la prestazione in campo di Bellavista e soci, regalando ai pochi presenti una partita a dir poco bruttina. Carboni alla vigilia della gara aveva ammonito: «Queste gare lasciano il tempo che trovano. A me interessa vedere solo dei piccoli progressi, ma non aspettatevi molto perché siamo nel pieno della nostra preparazione estiva».
E il campo ha dimostrato proprio questo: il Bari, troppo brutto per essere vero, in attesa di trovare una sua impronta tattica, risente troppo della fatica. La partita non ha regalato mai grosse emozioni. La manovra delle squadre è apparsa sempre lenta e prevedibile, a volte perfino disordinata. Nel Bari, molti sono costretti a giocare fuori dal proprio ruolo mentre il gioco stagna per lunghi tratti a centrocampo. Al 2' un «missile» di Tursi, ragazzino che scalpita e vuol mettersi in mostra a tutti i costi, colpisce la parte alta della traversa e poi si spegne sul fondo. Sembra l'avvio di una gara emozionante, ma di lì in poi si vede ben poco. Bellavista, prova e riprova a dare ordine alla manovra biancorossa, ma in avanti Motta e Luigi Anaclerio rimangono per lunghi tratti spettatori passivi della contesa. Strano ma vero, per rivedere un'altra occasione gol bisogna aspettare il 34' quando ancora il giovane promettente Tursi, protagonista in queste prima apparizioni trentine scocca, ancora dalla distanza un tiro che sibila a fil di palo. Sul finire della prima parte di gara, la gara si accende. Ma l'effetto dura poco. Al 36' finalmente la prima vera azione di una certa consistenza. Luigi Anaclerio dà il la a una bella triangolazione che transita per i piedi di Bellavista, il quale con uno spunto dei suoi mette in condizione Motta di battere tutto solo a rete, ma nell'occasione è bravo Piccolo a sventare la minaccia. Carboni assiste in piedi, trasmette calma, ma invita i suoi a cercare maggiore profondità . Al 42' però è il Portogruaro a sfiorare il gol. Mateos serve in profondità per Volpato, che approfitta di un «buco» di Bianconi per liberarsi al tiro. Ma non ha fortuna.
Nella ripresa inizia la girandola dei cambi, ma la partita non cambia mai registro. Cambia invece l'assetto del Bari che passa al 4-3-1-2 con Pagana trequartista. In apertura è, però, soprattutto il Portogruaro a rendersi pericoloso con due conclusioni, nell'arco di soli quattro minuti, ad opera del nuovo entrato Marco Moro. Il Bari fatica sempre più, Pagana, lontano parente di quello apprezzato nella prima uscita, non incide. Al 10' è ancora il Portogruaro a farsi vivo sotto porta con Cester, che costringe Spadavecchia alla prodezza. La prima vera occasione della ripresa per i biancorossi arriva solo al 20' sotto la regia di Armenise e Pagana, ma anche qui nulla di fatto. Poi ripiomba il buio. Ma c'è un'attenuante: molti in campo vengono utilizzati fuori dal ruolo che gli compete. Una necessità per il tecnico Carboni, in attesa di buone nuove sul fronte arrivi (nota a margine, ieri in panchina c'erano anche Santoruvo e Gazzi, che però sono inutilizzabili). Al 25' piomba in campo un fumogeno dagli spalti: a lanciarlo sono i tifosi baresi che si prodigano nei primi coretti di stagione proprio a fianco del presidente Matarrese.
Sul finire è La Fortezza a provarci: prima al 39' quando pesca, sugli sviluppi di una punizione calciata dalla distanza, la testa di Luigi Anaclerio, l'unico a non uscire in tutta la partita; ma è bravo Visentin a neutralizzare la minaccia. Poi, al 45', quando ci prova direttamente su punizione ma l'estremo difensore del Portogruaro è ancora una volta bravo a non lasciarsi sorprendere. Finisce così con un pareggio più che giusto. Uno 0-0 che fa capire che il Bari deve ancora migliorare, ma anche che la squadra sta lavorando senza risparmiarsi in attesa del campionato. Con le gambe pesanti è difficile brillare. Importante sarà farlo in campionato.
dalla gazzetta del mezzogiorno 1/8/2004