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Chi dice che miraggio e ripescaggio fanno rima? Bari è terra di santi, di navigatori, ma forse non ancora di poeti. L'ipotesi di un ritorno d'ufficio in serie B, non è più un'utopia. E, soprattutto, potrebbe non essere più legata solo alle disavventure del Napoli. Bizze o non bizze di Gaucci.
Nei corridoi romani e milanesi, in queste ore, le riunioni si susseguono a ritmo frenetico. Le telefonate rimbalzano sul filo diretto Federcalcio-Lega. E, in strada Torrebella, è d'incanto tornato a imperare l'ottimismo. Indiscrezioni provenienti direttamente dalla capitale, infatti, fissano a percentuali altissime le chance del Bari di vincere la propria battaglia extracalcistica per riappropriarsi del "maltolto".
Intanto oggi, alle 13, si sono seduti attorno a un tavolo di via Rossellini i presidenti di A e B. All'ordine del giorno il problema delle liberatorie. Lunedì prossimo, tra sette giorni esatti, infatti, farà il suo ingresso in scena la temuta Covisoc, che esaminerà i conti delle società . Prima della ratifica da parte del Consiglio Federale.
La scorciatoia per un ripescaggio in serie B del Bari è nitidamente colorata d'azzurro. Il bilancio del Napoli assomiglia tanto a una forma di Gruviera. Se il tornado Gaucci non riuscirà a irrompere in fretta nel club del ciuccio, la migliore prospettiva per la società biscudettata sarebbe una retrocessione "punitiva" in C2 (una sorta di Fiorentina-bis). L'intervento di Ciampi, però, è un indizio da non sottovalutare. Il bacino d'utenza milionario del Napoli non facilita la decisione degli organi federali, che presumibilmente faranno di tutto per salvare il salvabile (sebbene sembra che sotto la scure della Deloitte, agenzia incaricata dalla Lega di verificare l'eventuale insolvenza delle pendenze-stipendi al 30 di aprile, non sia finito solo il club partenopeo).
Tuttavia, in tal caso, prenderebbe piede un'altra soluzione. Un colpo di scena pirotecnico alla Carmelo Bene. Pare, infatti, che non solo il Bari abbia insistentemente bussato alla porta della stanza dei bottoni per far rispettare le regole. L'Avellino dei neoproprietari Pugliese, legati e non poco alla famiglia Moggi (in prima linea per la costruzione della squadra al fianco del fresco ds Fiore), ha ripianato i debiti creati da Casillo e avrebbe fatto altrettanto. Così come il Pescara. Meglio non escludere a priori, dunque, un secondo allargamento della serie B a 24 squadre (o, più complicato, addirittura due gironi?), che potrebbe dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Napoli salvo e le due società più in regola (il Bari sarebbe al sicuro) riammesse al campionato che le aveva bocciate inesorabilmente sul campo.