15/07/04 - Gillet chiede strada al Bari
Inviato: gio lug 15, 2004 11:27
(Gazzetta del Mezzogiorno)
Qualcosa lascia intendere che le strade di Jean Francois Gillet e del Bari siano destinate a ricongiungersi. Nulla di ufficiale, ma segnali abbastanza chiari.
Premessa: Graziano Battistini non rientra nei programmi biancorossi. A prescindere dall'esito delle trattative di mercato, il numero uno non farà comunque parte della «rosa» da affidare a Carboni. Nonostante il vincolo contrattuale che scadrà nel mese di giugno del 2005.
L'ipotesi Gillet non era, comunque, così scontata come si sarebbe inevitabilmente portati a credere. Non è in discussione il valore del portiere belga, che era e resta atleta di sicuro valore. Il problema era, piuttosto, rappresentato da alcune frizioni «figlie» della disastrosa gestione Tardelli. E, perché negarlo, anche dagli strascichi legati alla tormentatissima (soprattutto per il giocatore, a dir il vero) vicenda doping.
Non è un mistero, insomma, che qualche tempo fa a Gillet fu detto di trovarsi una squadra perché: nel Bari, stranamente, non ci sarebbe stato più posto per lui. Ma qualcosa deve essere cambiato. Forse dopo l'avvento di Pari e Carboni. In fondo, chi ha i buoni giocatori se li tiene (e Gillet lo è). A maggior ragione con questa crisi che taglia le gambe a tutti i club. E allora perché perdere la testa a cercare un altro portiere se in casa ce n'è uno buono? Chissà. Il diesse spiega: «Una cosa è certa. Gillet farà parte della lista dei convocati per il ritiro di Mezzano di Primiero. Parleremo con il ragazzo e vedremo quali potranno essere gli scenari futuri. Credetemi, però: quella del portiere non è certo una priorità».
Per la cronaca, Gillet ha un altro anno di contratto. E quindi i casi sono due: il rinnovo o la cessione. A meno che non si decida di arrivare alla naturale scadenza. Pari chiarisce: «Non è facile trovare una squadra disposta a spendere e, soprattutto, a sobbarcarsi l'onere di un contratto importante. Gillet non guadagna poco. Per questo la situazione va vagliata con estrema attenzione».
Gillet, dal canto suo, si sintonizza con il diesse romagnolo: «Normale che ci sarà da parlare con la società. Io, da parte mia, vorrei solo avvertire la fiducia del Bari nei miei confronti. Se davvero vogliono puntare su di me non hanno che da dirmelo. Ne sarei felicissimo. Conosco bene l'ambiente barese, con i tifosi c'è un feeling pazzesco: qui a Bari mi sono trovato alla grande. In passato c'è stato qualche problema, ma con un pizzico di buona volontà tutto è superabile».
Ieri, intanto, Pari ha avuto un lungo e proficuo colloquio con il presidente Matarrese, con il quale si sarà confrontato sul tema dello sfoltimento della rosa. Sono tanti, com'è ormai noto a tutti, i calciatori «indesiderati». Dalla società e dalla piazza. Bisognerà fare delle scelte. Dure, alcune anche dolorose. Ma il futuro del Bari passa anche e soprattutto attraverso una seria opera di ristrutturazione «ambientale».
Da questo punto di vista le parole del presidente Matarrese sembrano condivisibili. I tifosi non aspettavano di sentire altro. «Me la pagheranno», ha tuonato il massimo dirigente biancorosso martedì mattina davanti a Pari, Carboni e alla folta schiera di giornalisti e tifosi. Qualcuno ha tradito, questo è il punto. E allora meglio che stia lontano dalla squadra.
Per Fausto Pari sono giorni difficilissimi. Il ritiro incombe (domenica tutti a Mezzano di Primiero, fino al 31 luglio) ma finora nessuna operazione è andata in porto. Né in entrata, né in uscita. La priorità, evidentemente, è vendere. Non importa come, ma vendere. Liberarsi degli ingaggi più pesanti e dei tanti calciatori assolutamente inutili che, purtroppo, popolano la lunga lista a libro paga del club biancorosso.
La città freme. Tra speranze di ripescaggio e voglia di facce nuove. Questione di tempo, almeno così sembra. La serie B è una possibilità concreta, così come prima o poi scatterà l'ora degli acquisti. Carboni, d'altronde, ha l'assoluta necessità di lavorare con un organico che, almeno a grandi linee, assomigli alla squadra che sarà chiamata ad affrontare la stagione 2004-2005.
Radio mercato, intanto, continua a parlare di un interessamento del Livorno per il centrocampista Cordova. I giornali se ne occupano da giorni, ma finora nulla di concreto. Come conferma lo stesso Pari: «Non vorrei che su questa vicenda qualcuno stia bluffando. Se davvero il club toscano fosse stato interessato al giocatore cileno l'affare si sarebbe già concluso. Invece... Forse vogliono fra credere all'allenatore che stanno facendo il possibile per ingaggiare Cordova, ma poi nei fatti nessuno si muove con il Bari».
Qualcosa lascia intendere che le strade di Jean Francois Gillet e del Bari siano destinate a ricongiungersi. Nulla di ufficiale, ma segnali abbastanza chiari.
Premessa: Graziano Battistini non rientra nei programmi biancorossi. A prescindere dall'esito delle trattative di mercato, il numero uno non farà comunque parte della «rosa» da affidare a Carboni. Nonostante il vincolo contrattuale che scadrà nel mese di giugno del 2005.
L'ipotesi Gillet non era, comunque, così scontata come si sarebbe inevitabilmente portati a credere. Non è in discussione il valore del portiere belga, che era e resta atleta di sicuro valore. Il problema era, piuttosto, rappresentato da alcune frizioni «figlie» della disastrosa gestione Tardelli. E, perché negarlo, anche dagli strascichi legati alla tormentatissima (soprattutto per il giocatore, a dir il vero) vicenda doping.
Non è un mistero, insomma, che qualche tempo fa a Gillet fu detto di trovarsi una squadra perché: nel Bari, stranamente, non ci sarebbe stato più posto per lui. Ma qualcosa deve essere cambiato. Forse dopo l'avvento di Pari e Carboni. In fondo, chi ha i buoni giocatori se li tiene (e Gillet lo è). A maggior ragione con questa crisi che taglia le gambe a tutti i club. E allora perché perdere la testa a cercare un altro portiere se in casa ce n'è uno buono? Chissà. Il diesse spiega: «Una cosa è certa. Gillet farà parte della lista dei convocati per il ritiro di Mezzano di Primiero. Parleremo con il ragazzo e vedremo quali potranno essere gli scenari futuri. Credetemi, però: quella del portiere non è certo una priorità».
Per la cronaca, Gillet ha un altro anno di contratto. E quindi i casi sono due: il rinnovo o la cessione. A meno che non si decida di arrivare alla naturale scadenza. Pari chiarisce: «Non è facile trovare una squadra disposta a spendere e, soprattutto, a sobbarcarsi l'onere di un contratto importante. Gillet non guadagna poco. Per questo la situazione va vagliata con estrema attenzione».
Gillet, dal canto suo, si sintonizza con il diesse romagnolo: «Normale che ci sarà da parlare con la società. Io, da parte mia, vorrei solo avvertire la fiducia del Bari nei miei confronti. Se davvero vogliono puntare su di me non hanno che da dirmelo. Ne sarei felicissimo. Conosco bene l'ambiente barese, con i tifosi c'è un feeling pazzesco: qui a Bari mi sono trovato alla grande. In passato c'è stato qualche problema, ma con un pizzico di buona volontà tutto è superabile».
Ieri, intanto, Pari ha avuto un lungo e proficuo colloquio con il presidente Matarrese, con il quale si sarà confrontato sul tema dello sfoltimento della rosa. Sono tanti, com'è ormai noto a tutti, i calciatori «indesiderati». Dalla società e dalla piazza. Bisognerà fare delle scelte. Dure, alcune anche dolorose. Ma il futuro del Bari passa anche e soprattutto attraverso una seria opera di ristrutturazione «ambientale».
Da questo punto di vista le parole del presidente Matarrese sembrano condivisibili. I tifosi non aspettavano di sentire altro. «Me la pagheranno», ha tuonato il massimo dirigente biancorosso martedì mattina davanti a Pari, Carboni e alla folta schiera di giornalisti e tifosi. Qualcuno ha tradito, questo è il punto. E allora meglio che stia lontano dalla squadra.
Per Fausto Pari sono giorni difficilissimi. Il ritiro incombe (domenica tutti a Mezzano di Primiero, fino al 31 luglio) ma finora nessuna operazione è andata in porto. Né in entrata, né in uscita. La priorità, evidentemente, è vendere. Non importa come, ma vendere. Liberarsi degli ingaggi più pesanti e dei tanti calciatori assolutamente inutili che, purtroppo, popolano la lunga lista a libro paga del club biancorosso.
La città freme. Tra speranze di ripescaggio e voglia di facce nuove. Questione di tempo, almeno così sembra. La serie B è una possibilità concreta, così come prima o poi scatterà l'ora degli acquisti. Carboni, d'altronde, ha l'assoluta necessità di lavorare con un organico che, almeno a grandi linee, assomigli alla squadra che sarà chiamata ad affrontare la stagione 2004-2005.
Radio mercato, intanto, continua a parlare di un interessamento del Livorno per il centrocampista Cordova. I giornali se ne occupano da giorni, ma finora nulla di concreto. Come conferma lo stesso Pari: «Non vorrei che su questa vicenda qualcuno stia bluffando. Se davvero il club toscano fosse stato interessato al giocatore cileno l'affare si sarebbe già concluso. Invece... Forse vogliono fra credere all'allenatore che stanno facendo il possibile per ingaggiare Cordova, ma poi nei fatti nessuno si muove con il Bari».