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Nuovi avvisi di garanzia e perquisizioni nell'inchiesta della Procura di Napoli su un giro di scommesse "truccate" per le partite di A, B e C. Gli uomini della Dia partenopea hanno eseguito, su richiesta degli inquirenti, delle perquisizioni nelle abitazioni di due arbitri di serie A, Gabriele e Palanca di 5 giocatori della serie B. L'Aia, associazione arbitri ha deciso la sospensione in via cautelativa e da ogni attività per i due direttori di gara.
Il provvedimento è stato preso dal presidente Tullio Lanese. I due arbitri della Can hanno ricevuto un avviso di garanzia. "Abbiamo la massima fiducia nel lavoro della magistratura e dell'Ufficio Indagini della Figc - ha affermato Lanese in una nota - e ci auguriamo che i tempi dell inchiesta siano molto rapidi. In questi caso lo stop preventivo degli associati è previsto dalle nostre norme, ma voglio ricordare che gli avvisi di garanzia non sono delle sentenze. Solo prove certe possono dimostrare eventuali responsabilità degli indagati e perciò restiamo in attesa delle conclusioni dell'inchiesta".
Coinvolto anche il presidente del Modena, Romano Amadei, alcuni dirigenti di Cagliari, Catanzaro e Pescara
L'inchiesta è diventata pubblica lo scorso 11 maggio, quando furono effettuate le prime perquisizioni e notificati i primi avvisi di garanzia, coinvolgendo 5 giocatori di A e 12 squadre di A, B e C1. In una seconda tornata di perquisizioni finirono nel mirino dei magistrati anche giocatori conosciuti al grande pubblico quali Stefano Bettarini. Secondo quanto si è appreso, data l'enorme mole di elementi acquisiti nelle perquisizioni, devono ancora essere ascoltati i calciatori e i dirigenti di società coinvolti nella prima fase dell'inchiesta.
Gli indagati
Tra le persone coinvolte nell'indagine ci sono gli arbitri di serie A Marco Gabriele e Luca Palanca. I giocatori sono Aronica del Messina, Nocerino del Benevento, Landini del Sassuolo, Alessi del La Spezia, Pastore del Catanzaro e anche alcuni componenti della squadra del Ravenna. Tra i dirigenti delle società coinvolte ci sono i manager Lo Giudice del Catanzaro e Caccavale del Pescara, il dirigente sportivo Salerno del Cagliari e Tosi del Modena, il presidente del Modena, Amadei.
Il "santone"
Il "santone", questo è lo pseudonimo con il quale nelle intercettazioni telefoniche che sono alla base dell'inchiesta si celava il coordinatore del giro di scommesse truccate sulle partite di campionato, sarebbe Nicola Salerno, direttore sportivo del Cagliari. Questo, secondo indiscrezioni, emergerebbe dal decreto di perquisizione emesso dalla Procura di Napoli.
Le partite di A intercettate
Si tratta di cinque partite dove "le acquisizioni investigative appaiono gravi": Chievo-Siena, terminata uno a uno e giocatasi il 21 marzo; Chievo-Reggina, zero a zero del 18 aprile; Ancona-Chievo zero a due del 25 aprile; Modena-Sampdoria uno a zero del 25 aprile; e Chievo-Modena due a zero del 2 maggio.
Il lavoro investigativo si è basato sulle intercettazioni telefoniche. Il 7 aprile 2004 alle ore 13.38 Salvatore Ambrosino, giocatore già indagato, "parla con Salvatore Gentile del Catanzaro Ambrosino dice che si disputerà l'incontro tra Modena e Brescia del 10 aprile 2004 (Brescia-Modena 0-0). Luca dice che l'incontro "gli piace" e che "quello sì c'è il compare" e Ambrosino risponde che l'ha sentito e che possono stare tranquilli. I due certamente fanno riferimento ad Antonio Marasco".
Nel decreto viene evidenziata un'altra telefonata quella dell'8 aprile 2004,dove, "Ambrosino - si legge- colloquia con il calciatore Gianni Califano del Chieti. I due utilizzano un linguaggio criptico ed allusivo ma tuttavia emerge con chiarezza che parlano di Antonio Marasco e della partita Brescia-Modena. Califano chiede al suo interlocutore del "nostro amico" o "l'ex capitano nostro", cioè "quello dove stavo io a giocare prima di venire a Chieti" e poi conferma ad Ambrosino che si tratta di Antonio (Marasco ha militato nel Savoia con Ambrosino e Califano e poi Califano ha giocato nel Modena nella stagione 2000-2001, avendo come allenatore Giovanni De Biasi e quale amministratore delegato Doriano Tosi)".
"Ambrosino dice -si legge- che "bisogna vedere quelli là che vogliono fare, i primi" (alludendo al Brescia) e i due commentano il fatto che il Brescia è allenato dall'ex allenatore di Califano (De Biasi) il giocatore del Chieti domanda in forma retorica al suo interlocutore "hai capito come si fa (cioè l'ex allenatore) con il Di con il Dt suo?, Allundendo chiaramente ai rapporti tra giovanni De Biasi con Doriano Tosi, direttore generale del Modena. Ambrosino risponde che sono "fratelli" e che "lo ha lanciato lui", alludendo cioe' al fatto che e' stato Tosi a lanciare De Biasi come allenatore".