In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il ds del Bari Fausto Pari evidenzia alcuni aspetti allarmanti: "E' una mia sensazione. Ma sia contro il Perugia che sabato sera, mi è sembrato che i nostri ragazzi siano stati condizionati da una sorta di paura del San Nicola. Vero, in casa abbiamo affrontato due avversari molto forti, ma è indiscutibile che finora il Bari si sia espresso meglio in trasferta. Non capisco davvero che paura ci debba essere, forse è un malessere che ha radici lontane. Ma la squadra è abbastanza rinnovata, quindi se c'è un problema del genere sarà meglio liberarsene alla svelta. Tra l'altro, i tifosi sono stati eccezionali. Hanno applaudito i ragazzi anche a fine partita, quando sono andati a salutarli sotto la curva".
C'è un altra cosa che non va giù al ds biancorosso, che stavolta sposta il mirino sui direttori di gara: "Ho l'impressione che il Bari abbia i fucili puntati addosso. Niente da dire sul rigore, ma abbiamo collezionato cinque ammoniti. Tanti, troppi, eppure non siamo certo una squadra di picchiatori. Mentre il Torino non ha subito alcun cartellino giallo. Forse non è stato saggio designare Pantana, alla seconda esperienza in B, per un match come Bari-Torino. Mentre Collina ha diretto Treviso-Pescara. Niente alibi, per carità . Non mi piacciono i vittimismi, abbiamo perso per i nostri errori. Ma qualche brutto segnale mi induce a riflettere. Ci sono stati negati già tre rigori in quattro partite. E se ripenso alla faccenda del punto di penalizzazione, mi viene ancora tanta rabbia. Il Catanzaro, che è stato sotto processo per tutta l'estate, alla fine se l'è cavata senza nemmeno un graffio. Chiedo solo che il Bari abbia quel che gli spetta. Come si reagisce? Senza fasciarsi la testa, non è morto nessuno. Dobbiamo puntare sul lavoro, su quello che stiamo costruendo. Non possiamo perdere altro tempo, ma c'è la possibiltà di rialzarsi alla svelta".