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01/07/2004 - Papadopulo e Siena ai ferri corti

gio lug 01, 2004 16:40

www.barisera.it

Ormai siamo al muro contro muro. E ipotizzare una via d'uscita che non sia aperta da un deciso intervento di Matarrese diventa difficile. Papadopulo e il presidente del Siena De Luca sono ai ferri corti. Quella che fino a qualche giorno fa sembrava solo una trattativa complicata, è diventata un braccio di ferro.
"Perché mi dovrei far sentire io? - si chiede De Luca raggiunto al telefono nella sede bianconera -. Il sottoscritto e Papadopulo ci siamo separati consensualmente a fine stagione, decidendo di lasciare in essere il contratto che ci legava e ci lega ancora per un anno. L'incontro a Roma con un nostro dirigente? Guardi, per quanto ne so io il Siena non ha dato appuntamento a nessuno".
Le stilettate dell'ingegnere napoletano non scalfiscono neanche un po' l'allenatore pisano, che anzi rilancia.
"Io non chiamo nessuno - esclama - non mi prendo a calci nel sedere da solo. Dopo tre anni in cui ho contribuito a scrivere la storia del Siena non vado via gratis, solo con una stretta di mano. Più che di riconoscenza, parliamo di fattori economici. La società ha appena incassato trenta miliardi di lire dal Montepaschi, non vedo Perché non dovrei avere quello che mi spetta. E le garantisco che ho già detto di essere disposto a fargli risparmiare parecchio in cambio di un accordo per la rescissione, ma non ho avuto risposte. Nega di avermi dato appuntamento a Roma? Chieda all'avvocato Dinella, che tra l'altro è anche di Bari".
La partita a tennis diventa appassionante, gli scambi al fulmicotone. Servizio De Luca, prego.
"Se il mister ha intenzione di allenare un'altra squadra - replica il numero uno senese - che vada pure, noi non porremo ostacoli. A patto che si decida in fretta. Bastano quattro righe e sarà libero".
Il che significa, tradotto dal calcistico all'italiano: dimissioni. "Non ho detto questo, solo che per quanto mi riguarda può andare anche al Real Madrid, sebbene io consigli Bari. Sa, è meno impegnativo e poi noi vogliamo l'Europa e rischieremmo di trovarcelo contro...".
Ironia partenopea a parte, la morale è sempre la stessa: Papadopulo si dimetta, o si metta comodo a fare il disoccupato di lusso. Il problema è che il Bari non può aspettare le calende greche.
"Lo so - ammette Papadopulo - tuttavia sono possibilista, purché De Luca diventi più razionale e si decida a sedersi a tavolino. Quello che dovevo dimostrare l'ho dimostrato, in ogni categoria. Se aspetta che io vada da lui a dirgli: 'arrivederci e grazie, vado in C a guadagnare la metà di quanto ho percepito finora', senza nulla in cambio, non se ne fa niente".
Conclusione e riassunto delle puntate precedenti. Papadopulo non rassegnerà le dimissioni e, rispetto ai 500mila di euro del contratto ancora in essere con il Siena, sarebbe disposto a celebrare l'addio per una contropartita di circa 200mila. De Luca da quell'orecchio non ci sente: vuole la lettera di dimissioni per non sborsare altri soldi. La sceneggiatura della telenovela, a questo punto, prevede due gran finali. Il primo: Papadopulo si impunta e si becca il miliardino senza allenare costringendo il Bari a cambiare obiettivo per la panchina. Il secondo: interviene Matarrese, che adegua l'accordo con Papadopulo, magari inserendo anche una congrua clausola in caso di promozione. Entro la prossima settimana la scelta definitiva

gio lug 01, 2004 18:34

Il terzo: Facciamo una colletta ed accocchiamo 200 milioni.

20.000 lire a testa per 10.000 persone.

gio lug 01, 2004 19:02

PAPADOPULO E' DEL BARI.

gio lug 01, 2004 19:17

Pagliacciate per le loro tasche sulla pelle dei tifosi.

ven lug 02, 2004 0:56

BASTA CHE NON VIENE CATUZZI..
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