Confesso un grave peccato: non ci ho creduto fino in fondo e mi sono abbrasciolato, ieri sera. In realtà la mia cena è stata a base di pesce e consultazioni del televideo. Ora, se allo scoccare del 90° il televideo RAI segnala il pareggio del Genoa e lascia Bari–Messina sullo 0-0, e alla radio ci sono ancora collegate solo Roma e Napoli perché le altre gare sono finite, è normale che io pensi al pareggio della Bari come risultato della giornata. Non vi dico la sorpresa quando, verso mezzanotte, mi sono collegato al nostro sito e ho letto un topic di Vitino che parlava del meraviglioso urlo della curva Nord al gol della vittoria; sorpresona doppia, in quanto avevo già in mente una trama da svolgere per il commentone settimanale. Commentone stravolto e meno male, giacchè bisogna parlare di altri tre punti in carniere che, oltre al proprio valore intrinseco, consentono alla Bari di ammortizzare in pieno i risultati delle dirette concorrenti. Tutte sono andate a punti e tutte vittoriose le compagini impegnate in casa; rocambolesco il pareggio del Genoa a Verona, clamorosa la vittoria del Cosenza a Venezia. Peraltro, questi ultimi due risultati non danneggiano la Nostra e anzi paradossalmente la avvantaggiano, risucchiando verso i basso le due compagini venete.
Nota a margine: la partita del Bentegodi è stata diretta da Ayroldi di Molfetta. Delle due l’una: o Gaudio ha ragione e in provincia sono tutti tifosi del lecce (vero, UCN72?) oppure gli arbitri applicano con serietà e fuor di malafede il regolamento, anche se un rigore al 90° può danneggiare la squadra del capoluogo di appartenenza (vero, UCN72?).
Torno indietro di qualche settimana e torno ad affermare che la zona retrocessione comincia dall’Ascoli, a dispetto dell’odierno pareggio dei bianconeri nel derby marchigiano. Solo una o due settimane fa sembravano fuori pericolo lo stesso Ascoli con Messina, Verona e Venezia; oggi, classifica e calendario alla mano, il pericolo non sembra così lontano nemmeno per queste quattro. Sabato prossimo in cartellone Genoa-Ascoli e Messina-Venezia, scontri diretti anziché no; ancora, Cosenza-Catania che fino a 48 ore fa sembrava poter avere valore solo per gli etnei è stata invece nobilitata dai tre punti in trasferta acchiappati dai silani. Infine, trasferta non agevole del Napoli a Palermo ed incroci pseudo-pericolosi tra le strade salvezza e promozione in Lecce-Verona e Ancona-Bari.
Ancora una volta mi guardo indietro e ricordo quando ho affermato che è impossibile che in questa serie B non ci siano almeno quattro squadre peggiori della nostra Bari: continuo a ritenere di avere avuto ragione allora e per il momento i fatti mi danno conforto, giacchè alla fine della 32ma giornata la Bari è sest’ultima, cioè virtualmente in salvo. Ritengo peraltro che alcune compagini siano ancora sovraquotate e che il caldo incombente farà giustizia dei reali valori tecnici. Alla fine del primo tempo di Triestina-Bari, uno di “Quelli che il calcio” commentando il vantaggio dei giuliani affermò che la Bari era sempre più vicina alla serie C. Da quel momento sono passati tre mesi e ventuno punti; e la Bari è sempre più vicina alla serie B. Alla faccia di tutti i tirapiedi.
Buona settimana a tutti.