Per noi amanti del calcio questa estate è stata proprio un tormento: si parte, non si parte, forse sì, forse no, serie B al sabato, serie B alla domenica…Poi lo "storico" rinvio e infine la partenza. Ma qualche riflessione va fatta.
Il giocattolo è sull'orlo del baratro e se si continuerà su questa strada prima o poi riusciranno a far disamorare anche noi, gli ultras, i fanatici del gioco più bello del mondo. Ops! Ci siamo sbagliati, non è più un gioco, ma un industria, un industria crudele e stolta.
Hanno fatto e disfatto, hanno sperperato e dilapidato, hanno fatto fallire squadre e ne hanno salvate altre nelle stesse condizioni; hanno fatto del calcio un prodotto per televisioni, per panzoni buontemponi seduti in poltrona con Coca Cola e popcorn…Ma noi non siamo americani e il calcio non è il baseball!!! La nostra è una tradizione di passione, di campanilismi, di tifo, di bandiere, di stadi pieni e di cori incessanti. Questo è il tifo italiano, questo è l'ardore ultras.
Hanno ammainato le bandiere, un giocatore oggi c'è domani non c'è più, è partito perché guadagna 100 mila euro in più, perché non va più d'accordo con l'allenatore.
Hanno quotato le società in borsa, svilendo il significato originario di gioco e di competizione. Hanno fatto uno spezzatino di partite, due il sabato pomeriggio, una la sera, anticipi, posticipi, senza rispetto per nessuno se non per gli sponsor, per quelli che reggono il baraccone dei miliardari incapaci anche di sottrarsi solo un euro dai loro guadagni faraonici.
Hanno permesso che individui viziati e straviziati- come Ronaldo- facessero il bello e il cattivo tempo. Hanno fatto giocare una partita italiana a Tripoli, in Libia, per tutelare le loro grette logiche economiche.
Hanno permesso che una nazione dalla tradizione calcistica gloriosa come l'Italia venisse sbeffeggiata e maltrattata da un sacco di letame corrotto fino all'ultimo capello. Hanno spostato le partite del campionato cadetto alle 20:30 del sabato, ovviamente per ragioni televisive e per diminuire il flusso dei tifosi in trasferta. NON HANNO MAI RISPETTATO NOI TIFOSI. Ma le vicende della Fiorentina hanno dimostrato che siamo l'anima, il cuore pulsante del calcio. Niente potrà abbattere l'ardore incrollabile di chi ancora ha emozioni da spendere, di chi non è schiavo della logica economica. Umiliata e derisa, ma capace di rimanere in piedi e di mostrare la propria forza, la tifoseria fiorentina rappresenta, in questo momento, tutti noi tifosi veri. Tutti quelli che si sentono presi in giro da questo calcio businnes. NO AL CALCIO MODERNO.
"COME ERAVAMO,SIAMO E SAREMO SEMPRE"
"IL CALCIO E' DEI TIFOSI"